“Era un hobby, è diventata la mia vita”
Dipingeva da tre anni Franco Mora quando la prima edizione dei murales a Lauro nel lontano 1976 gli aprì le porte di un’arte, allora nuova e sconosciuta. La pittura da allora lo ha accompagnato per tutta la sua vita e non ha mai perso l’occasione di tornare qui, più d’una volta, dove tutto è cominciato.
“Le mie opere fatte a Lauro quest’anno sono ispirate alla luna, infatti se le guardate, è presente in tutte e tre. Il primo murales è intitolato “Lauro il paese del’eterna Primavera” dove c’è anche il mio classico ombrello, dove spuntano fiori in un paesaggio fatto con la neve, mentre un personaggio prende la luna portandola a sé. Il secondo murale l’ho chiamato “Cacciatori di Lune” in cui alcuni personaggi seduti su questo albero che lo porta in cielo cercano di prendere la luna. Il murale fatto invece ad Ima si chiama “Altalena d’amore”: due personaggi appesi alla luna, in una notte stellata dove ci sono delle tendine trasparenti che incuriosiscono lo spettatore”
Mora è un veterano dei murales lauretani.
“Dal 1973 ho iniziato a dipingere per hobby e non ho più smesso. La pittura in questi 50 anni ha accompagnato tutte le cose importanti della mia vita, sia belle che brutte. Non ne ho mai fatto una vera professione, ma è stato sempre un mezzo per lanciare messaggi di amore, colore e poesia. Una passione che mia ha preso sin da quando ero giovane “
“Posso dire: io c’ero. Nella prima edizione dei murales lauretani del 1976. Ragazzetto, dipingevo da tre anni, in mezzo a grandi artisti. La prima edizione ce l’ho sempre nel cuore. Poi sono sempre ritornato, almeno 10-12 volte nelle edizioni successive. Adesso, dopo quasi cinquant’anni, rivedo con piacere alcuni amici conosciuti all’epoca. Lauro è sempre rimasto nel mio cuore: tutto nacque qui. Quando in tv ci chiedevano “dove vi siete conosciuti?” “dove avete fatto il primo murale?”, e noi: “Lauro in provincia di Avellino“. Questo è stato il nostro punto di partenza e se siamo qui dopo cinquant’anni si vede che abbiamo avuto fortuna, abbiamo colto nel segno, la passione della gente nel vedere i nostri colorati dipinti”
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