Le origini del Castello Lancellotti
Il castello Lancellotti di Lauro, costruito su un pianoro roccioso, il cosiddetto”primo sasso”, domina al centro storico di Lauro.
Lauro, una cittadina collinare collocata lungo la strada che collega Nola e Forino, tra il monte Pizzone e il pizzo d’Alvano.
L’origine alto-medievale del Castello Lancellotti è confermata da un primo documento del 976 dove si parla di un “Castel Lauri”.
I SANSEVERINO
Nel periodo normanno il feudo divenne contea e fu poi donato nel 1115 al conte di Caserta Roberto Sanseverino.
Nei registri della cancelleria Angioina nel repertorio del 1277, troviamo la prima testimonianza che allude con chiarezza all’esistenza del Castello.
Nel documento si evince che il casello fu concesso a Margherita de Toucy, cugina di re Carlo I d’Angiò.
Il feudo restò ai Sanseverino fino al 1268.
Nello stesso anno il feudo divenne contea ad opera di Roberto d’Angiò e fu concesso a Guglielmo de Beaumont.
I DEL BALZO E GLI ORSINI
Nel periodo svevo-angioino (XII-XIV sec.) precisamente nel 1278 il castello passò alla dinastia dei conti di Avellino i Del balzo.
Nel periodo aragonese, il castello passò nel 1352 agli Orsini conti di Nola.
I PIGNATELLI
Successivamente, la contessa Maria Sanseverino, vendette il Castello alla famiglia Pignatelli nel periodo del vicereame spagnolo (XVI-XVIIsec.). Esattamente al capostipite Scipione I Pignatelli.
Il periodo più fastoso del castello risale all’età dei Pignatelli.
Scipione II Pignatelli nel 1583 diede avvio alla costruzione dei giardini del castello, con sfarzosi giochi d’acqua.
Lo stesso realizzò il torrione con scalone che metteva in comunicazione l’intero castello con gli stessi giardini (l’attuale piazza Lancellotti).
I LANCELLOTTI
Ad acquistare il feudo di Lauro, nel 1632, fu Scipione II Lancellotti che seppe della svendita grazie a suo zio Giovanbattista Lancellotti vescovo di Nola, il primo a giungere in queste terre ad innamorarsene e far sì che suo nipote acquistasse il feudo.
I Lancellotti sono stati la casata più longeva nel rimanere titolari prima del feudo, poi della proprietà del castello.
Lauro in quel periodo era un marchesato in quanto a governare c’erano i marchesi Lancellotti.
Successivamente nel 1726 ottennero il titolo di principi “ad honorem” dall’imperatore Carlo V.
I Lancellotti tennero i beni feudali fino al 1806, anno delle versioni della feudalità in Italia meridionale.
Il 30 aprile dell’anno 1799 arrivarono a Lauro i francesi, venuti da Sarno, ed iniziarono a saccheggiare le case, i monasteri e i locali pubblici.
Al castello che in quegli anni era feudatario Scipione IV Lancellotti, non vi era rimasto nessuno perché il principe era incarcerato a Napoli in Castel dell’Ovo con l’accusa di alto tradimento.
Sua moglie accorse presso il comando francese in Sarno, supplicò per la vita di suo marito e riuscì ad ottenere per lui la grazia.
I francesi, penetrati nel castello saccheggiarono tutto, strapparono dalle pareti i preziosi arazzi e diedero tutto alle fiamme.
Fumante dalle ceneri, il castello fu abbandonato per oltre mezzo secolo.
Nel 1870 il principe Filippo Massimo Lancellotti, ereditato il castello, decise di ricostruirlo in uno stile eclettico.
DETTAGLI
Il principe Filippo Massimo Lancellotti era figlio adottivo di Orazio Maria III Lancellotti e di Giuseppina Massimo.
0 commenti