Fontenovella

Fontenovella: l’avamposto di Lauro

La posizione geografica di Fontenovella, frazione di Lauro, è sulla strada principale che da Nola porta al centro del paese.

Posta al centro di due versanti collinari, la sua posizione è stata sempre il motivo principale per cui nei secoli si sono avvicendati diversi insediamenti.

A differenza delle altre frazioni che hanno carattere esclusivamente rurale, Fontenovella presenta tracce di un tessuto urbano molto vario.

Il profilo rurale è caratterizzato dalla presenza delle “cortine”, intorno alle quali sono sorte le case, e di due grandi masserie, dei Pandola e dei Venezia.

L’aspetto artigianale e industriale è testimoniato dal ritrovamento di alcune fornaci e questo fa dedurre che fosse fiorente la lavorazione di materiali fittili e la cottura delle ceramiche.

L’attività industriale è testimoniata anche dagli impianti, di costruzione più recente, come il frantoio, il sansificio, la prima fabbrica per la lavorazione delle nocciole.

Anche se soprattutto negli ultimi decenni l’edilizia privata ha di fatto collegato Fontenovella ad un altro importante quartiere, Fellino, l’intimità delle cortine e della piazzetta centrale sono rimaste le stesse dei secoli scorsi.

In cima al poggio della Montagnola c’è la chiesa della SS. Annunziata, edificata nel 16mo secolo, che sembra posta a guardia del piccolo borgo antico. 

Il nome deriva dalla presenza di un’antica sorgente, con tutta probabilità collegata a quelle della collina di San Giovanni del Palco, intorno alla quale si sono stanziati i primi abitanti.

Uno dei primi documenti che parlano di Fontana Novella, o Fonte Nova, risale al 1700: “in loco ubi vulgo dicitur Fonta-Novella”, ma altre ricerche hanno confermato l’esistenza dell’edificio sacro già nei primi decenni del 1500.

Fino all’anno 1806, ha costituito comune a se’, come Fellino.

Da quell’anno, con le leggi importate dal governo francese nel Regno di Napoli, i due comuni furono riuniti a Lauro: a nulla valse l’istanza di separazione presentata dai cittadini fontenovellesi nel 1822, che il Consiglio di Stato rigettò il 20 marzo 1829.