Le grottesche sono un particolare tipo di decorazione pittorica parietale, che affonda le sue radici nella pittura romana di epoca augustea e che fu riscoperto e reso popolare a partire dalla fine del Quattrocento[...] Il nome, come spiega Benvenuto Cellini nella sua autobiografia, deriva dalle grotte del colle Esquilino a Roma che altro non erano che i resti sotterranei della Domus aurea di Nerone, scoperti nel 1480 e divenuti immediatamente popolari tra i pittori dell'epoca che spesso vi si fecero calare per studiare le fantasiose pitture rinvenute[...] estratto da Wikipedia
LE GROTTESCHE DI LAURO
A Lauro le troviamo esattamente nel Palazzo Pignatelli e sono popolate da satiri, grifi, sfingi e di altre mostruosità, intrecciate ad elementi ornamentali, si ispirano al mondo mitologico, alle immagini diffuse dalla letteratura e dall’arte classica che per lunghi secoli hanno dominato nella pittura e nella poesia.
I motivi raffigurati sono di tipo vegetale, animale, mitologico, umano.
I motivi appena descritti si alternano e ritornano nelle varie stanze, a piano terra, del Palazzo, tutte con volta a botte.
La sala più importante, al primo piano, con quattro pareti decorate costituisce la sintesi ornamentale e figurativa delle grottesche. Ritornano in essa un po’ tutti i mostri descritti, decorazioni, animali ecc. inoltre le insegne nobiliari di due famiglie: le tre pignatte dei Pignatelli e la torre merlata sostenuta da un puttino, dei della Tolfa.
Ciascuna immagine grottesca cela un motivo di richiamo ai costumi degli uomini in eterno conflitto tra il bene e il male. A queste immagini si attribuisce una funzione educativa dal carattere morale, con l’accusa dei peggior vizi e difetti simboleggiati in tanta mostruosità. Un significato quindi allegorico che si lascia intuire nelle varie raffigurazioni di oggetti, di mostri e immagini umane.
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